Di fronte all’assalto eolico alla Sardegna continuano le mobilitazioni che cercano di coinvolgere ed informare la popolazione. Lunedì 4 Settembre si è tenuta a Narbolia una nutrita assemblea con circa 300 presenti in cui sono stati spiegati i progetti che interessano la zona. La Regione come sempre latita o nicchia in queste occasioni ma le voci contrarie sia da parte dei comuni che dei cittadini sono tante. Il sempre attivo sindaco di Villanovaforru ha anche spiegato l’iter dei ricorsi e le possibilità che questi offrono per rallentare i lavori oltre ad evidenziare come nonostante le allettanti offerte per l’acquisto dei terreni non ci siano ancora state persone che abbiano accettato di scendere a patti con gli squali dell’energia. Il sentimento di appartenenza ad una comunità, la consapevolezza che accettare questi accordi significa mettere in forse un territorio non solo per se stessi per ora prevale sull’interesse economico, la terra resta diceva qualcuno.

Un intervento interessante è stato quello del presidente regionale di Italia Nostra che ha snocciolato una serie di dati a conferma che il profitto è l’unico aspetto che interessa i signori del vento. La Sardegna, oltre alla posizione strategica , non offre in realtà un vento particolarmente intenso ed adatto alla produzione di energia come ad esempio i venti dei lontani mari del Nord ma le nazioni vichinghe preferiscono investire qui che nella loro terra. Le spiegazioni possibili sono tante. Conoscono i danni di uno sfruttamento del territorio di questo tipo compresa la compromissione del paesaggio e, ultima , ma non meno importante la pioggia di incentivi che lo Stato mette in campo per queste aziende, alcune con un capitale sociale che sfocia nel ridicolo e che prevedono incassi plurimilionari a discapito del territorio sardo.

Venerdì 8 Settembre si è svolta la seconda assemblea pubblica a Nuraxi Figus organizzata dal molto dinamico comitato locale. Nuraxi Figus è purtroppo al centro di un turbine di progetti – eolici e fotovoltaici – che continuano a emergere, a oggi siamo a nove. Il paese – frazione di Gonnesa – dovrebbe inoltre ospitare una sottostazione di ben tre ettari.

Il Sindaco Pietro Cocco, per adesso tace e non prende posizione, così come il suo collega di Portoscuso.

La popolazione locale invece si è fatta sentire eccome, più di 50 persone hanno dato vita a un’accesa assemblea che ha visto interventi tecnici e di analisi e anche primi abbozzi di ragionamenti di lotta, visto che la strada istituzionale sta venendo meno per le servili scelte che la Giunta regionale ha fatto negli ultimi tempi.

Fra le mani dei partecipanti sono passati gli elenchi dei nomi dei proprietari che verranno espropriati, praticamente non vi è famiglia che non sarà coinvolta.

Entrambe le assemblee hanno evidenziato l’importanza di partecipare alla manifestazione del 14 a Cagliari.

Questo è un breve resoconto di alcune delle ormai tantissime assemblee e iniziative che quasi ogni giorno vengono organizzate in Sardegna, in cui si può davvero dire che il tema è sulla bocca di tutti.