In data 10 agosto, temperatura media in Sardegna di 35°, la Giunta regionale ha dato l’ok definitivo per il progetto del Thyrrenian Link, il mega cavo sottomarino che trasporterà l’energia tra Sardegna e Sicilia.

Nella delibera numero 27/107, consultabile sul sito della regione, si trovano alcuni passaggi interessanti e alcuni abbastanza spiacevoli.

Il più spiacevole di tutti dice che “la progettazione delle opere è stata sviluppata con una preliminare fase di concertazione con gli enti locali e consultazione con il pubblico e tenendo in considerazione un sistema di indicatori sociali, ambientali e territoriali, che hanno permesso di valutare gli effetti della pianificazione elettrica nell’ambito territoriale considerato nel pieno rispetto degli obiettivi della salvaguardia, tutela e

miglioramento della qualità dell’ambiente, della protezione della salute umana e dell’utilizzazione

accorta e razionale delle risorse naturali”

Niente di più falso, visto che specialmente il pubblico, cioè i residenti dei comuni interessati non sono stati minimamente coinvolti in nessuna fase dell’iter di progettazione e avanzamento del tutto.

Gli amministratori – a eccezione del sindaco di Selargius resosi complice silenzioso – sono anch’essi stati tenuti all’oscuro.

E vorremmo davvero sapere quali sono gli obbiettivi di miglioramento e tutela della qualità dell’ambiente e della salute umana. Siamo quasi sicuri che non ve ne siano.

Vedendo poi come Terna si è, e si sta comportando sul territorio non ci aspettiamo proprio nulla, proposte d’acquisto al ribasso, minacce a chi non vende, espropri per ottenere ciò che vuole.

La Regione da cui in questa fase purtroppo ci si aspetta troppo, mostra il suo vero volto, al fianco delle aziende dal punto di vista tecnico e dei metodi utilizzati per far avanzare la transizione energetica in Sardegna.

Dice molto di quali saranno le prossime mosse della Giunta una delle motivazioni date a questo via libera: “per un forte aumento di richieste di connessione di nuovi impianti rinnovabili”.

C’è da aspettarsi che giustificheranno l’ok ai mega parchi eolici dicendo: “perché abbiamo in costruzione l’infrastruttura adatta a trasportare l’energia”.

Cornuti e mazziati!

Non è un caso che quello al Thyrrenian link sia il primo dei grandi SI che la regione pronuncia in materia, senza la garanzia di questa infrastruttura difficilmente le aziende aprirebbero davvero i cantieri, ecco che quindi il domino è stato innescato. La prima tessera è caduta, ora vediamo cosa accadrà.

Nel piccolo in questi 15 giorni passati dalla delibera altre tessere si sono già mosse, notizie di almeno tre mega parchi sono apparse prima negli uffici tecnici e poi sui quotidiani locali.

Non è da pessimisti aspettarsi un’intensificazione di queste situazioni.

Le pressioni fatte in regione per questa approvazione hanno l’aspetto positivo di aver costretto la Giunta a togliersi la maschera, a palesarsi per quello che è e per il fronte in cui si collocherà.

Negli ultimi mesi si sono sprecati gli appelli, i presidi, le delegazioni negli uffici di via Roma, sperando di ottenere qualcosa dalle istituzioni regionali, sono state fatte richieste di moratorie, tavole rotonde, prese di posizione contrarie e via dicendo, non è arrivato nulla. Ora è arrivato lo schiaffo dell’ok all’opera cardine di questa gigantesca operazione coloniale.

I ruoli dentro la scacchiera quindi si modificano, per chi vuole difendere il territorio sardo i nemici cambiano e aumentano, il ruolo dei comitati, della mobilitazione dal basso, assumono da ora in poi molta più rilevanza.

A Selargius dove è in corso la mobilitazione più partecipata di questa fase, l’altro giorno c’è stata un’assemblea in piazza con più di un centinaio di partecipanti, speriamo sia solo l’inizio di una mobilitazione ampia, diffusa e determinata.