“DECIMOMANNU, DOVE I PILOTI GRANDI E PICCOLI DEL MONDO SI ADDESTRANO PER FARE LA GUERRA.”

Tra i rumori forti e incessanti di Aerei militari che frastornano a tutte le ore del giorno se si passa nella provinciale 196, strada che da Decimomannu arriva a Villasor, si trova l’aeroporto militare di Decimomannu. Questo, che dista circa a 25 km da Cagliari in direzione nord/nord ovest, grava principalmente sulle aree del comune di Villasor, Decimomannu, Decimoputzu, San Sperate con una superficie di 18,16 chilometri quadrati (poco meno di 2000 ettari per intenderci) di cui 5,72 chilometri di demanio e 12,44 chilometri di servitù.

Decimomannu diventa a tutti gli effetti un Aeroporto il 3 Giugno 1940. Esso rientra tra le basi concesse segretamente nell’ottobre 1954 alla Nato e agli Stati Uniti. L’Aeroporto è stato utilizzato negli anni da italiani, tedeschi, inglesi, americani, soprattutto per l’addestramento al tiro nel poligono di Capo frasca.  Dal 1940, prima dell’effettiva nascita dell’aeroporto Nato erano presenti le flotte della Luftwaffe. Nel 1957 ebbe inizio l’addestramento della Canadian Air Force (CAF), seguita negli anni 60 dalla German Air Force, e dell’Aereonautica militare italiana alla quale si aggiunse verso la fine del decennio la United States Air Force. Nel corso del 1970 la CAF lasciò Decimomannu e fu sostituita dalla Royal Air Force Britannica esercitatasi sino al 1998. Ci sono anche altre forze aeree che si addestrano saltuariamente a seguito di temporanei accordi internazionali di cooperazione. Sono state ospitate anche forze aeree di nazioni che non erano dentro il patto atlantico quali la Swedish Air Force e la Israeli Air Force. Nel 2009 viene firmato un nuovo accordo Tecnico tra Germania e Italia. Nel 2011 l’aeroporto di Decimomannu ospita operazioni contro la Libia riguardanti la difesa aerea e la ricognizione e il SAR (gruppo dell’Aeronautica Militare destinato a compiti di ricerca e soccorsi con elicotteri) che si concludono il 31 ottobre. 

Nel 2015 si leggeva di una possibile chiusura dell’Aeroporto di Decimomannu perché lo stato tedesco aveva deciso di non confermare l’accordo tecnico tra la Lutwaffe tedesca e l’Aeronautica Militare Italiana sulla gestione al 50% dell’aeroporto militare di Decimomannu e del poligono di Capo Frasca a causa del prolungamento del periodo di chiusura del poligono da 2 mesi, come previsto dall’accordo internazionale, a quattro mesi e per un “clima insopportabile di antimilitarismo” che metteva a serio rischio importanti investimenti sulla Difesa. Questo non può che essere un chiaro riferimento alle lotte contro l’occupazione militare della Sardegna nel periodo tra il 2014 e il 2017, anni in cui vennero chiamate diverse manifestazioni molto partecipate a Decimomannu. Tutto ciò è stato confermato quando nel dicembre del 2016 la Luftwaffe ha lasciato l’aeroporto militare di Decimomannu mettendo in seria difficoltà la base che rischiava realmente la chiusura principalmente perché è insostenibile da un punto di vista dei costi per l’Aeronautica militare tenerlo in piedi senza un partner affidabile e costante.

Gli investimenti non hanno tardato ad arrivare. Infatti, per mantenere aperta la base di Decimomannu è nato il progetto International Flight Training School (IFTS) nata dalla collaborazione strategica tra l’Aeronautica Militare e Leonardo in collaborazione con CAE (azienda del settore aerospaziale) per la realizzazione di un centro avanzato di addestramento al volo per i piloti delle aeronautiche di tutto il mondo. l modello di formazione portato avanti nella base di Decimomannu è stato scelto dal Qatar, Giappone, Germania e Singapore. Il nuovo campus si sviluppa su una superficie complessiva di 130.000 mq pari a 18 campi di calcio. Il loro obiettivo, che si evince dai numerosi discorsi fatti dai vertici dell’aeronautica militare, sembra essere proprio quello di formare le classi dirigenti dei prossimi trent’anni per continuare a investire e sostenere la macchina da guerra in terra sarda, per poi la guerra farla altrove.

Dal 1955 ad oggi nell’aeroporto di Decimomannu si sono schierati circa 400 reparti diversi appartenenti a 25 nazioni, con più di 150 differenti aeromobili per un totale di 2.500.00 movimenti aerei. È inoltre l’aeroporto con il più alto numero di decolli e atterraggi presente in Europa, con una media di circa 60mila movimenti annui, pari a circa 450 movimenti giornalieri.

Come si evince da un articolo del 2011: “Decimomannu ha un lungo bollettino di incidenti aerei. Dalla fine della Seconda Guerra mondiale 64 aerei hanno subito danni, sono precipitati al suolo o in mare, in località che abbracciano tutta la Sardegna meridionale: Capo Frasca, stagno di Cabras, Capo Carbonara, Orroli, Capo Ferrato, Alghero, Arborea. Ventitré piloti sono morti, e numerosi aerei o pezzi di aereo sono andati perduti. L’aeroporto è stato e continuerà ad essere un pericolo per gli abitanti della Sardegna. A dispetto del motto che ha campeggiato beffardo sul sito ufficiale della base: Decimomannu, dove gli aviatori del mondo libero si addestrano per mantenere la pace.”

A Decimomannu, come riportato in un articolo la settimana scorsa sul blog maistrali.it sarà una delle basi militari in cui faranno approdo i militari degli eserciti della Nato per l’esercitazione “Noble jump” che vedrà coinvolti gli eserciti di Italia, Germania, Olanda, Lettonia, Grecia, Repubblica Ceca, Norvegia e Lussemburgo. Si tratta di una grossa esercitazione logistica volta al miglioramento delle capacità di movimento delle forze Nato all’interno del territorio, in particolare nel sud dell’area europea e che prevederà anche delle esercitazioni a fuoco. 

Il 28 Aprile è stata chiamata una manifestazione che da Villasor andrà verso l’aeroporto di Decimomannu, nella quale saranno presenti tutte le realtà e individualità che fanno parte del movimento contro l’occupazione militare della Sardegna perché è ancora possibile opporsi a quello che la nostra terra ha subito e subisce tutti i giorni e ancora di più con l’arrivo della primavera con l’inizio delle esercitazioni. 

Sardinnia Aresti