Nella mattinata di venerdì sono apparsi in alcune strade e monumenti di Cagliari degli striscioni in solidarietà con le lotte che in queste ultime settimane stanno incendiando la Corsica, e a sostegno di Yvan Colonna ancora in stato di coma.

Uno striscione è stato affisso sotto il consolato francese, riportando lo slogan che apre tutte le manifestazioni corse “Statu francese, assassinu”, breve ma chiaro questo slogan si porta con se la secolare condizione di oppressione violenta che lo stato francese impone alla Corsica e ai corsi.

Le lotte di queste settimane – seppur dense di contraddizioni – sono a nostro avviso uno stimolo importante di come l’essere oppressi e subire forme di colonialismo più o meno esplicito, possa diventare una miccia di ribellione, imprevedibile, intergenerazionale e inarginabile per quanto riguarda determinazione, varietà di pratiche, solidarietà e complicità.

Non bisogna forzare paragoni fra le due isole, anche se è difficile cancellare completamente quel pensiero dalla testa, crediamo però che il paragone – per chi lo facesse – non può che essere uno stimolo, e mai un peso.

Quello che sta vivendo il popolo corso è un’esperienza enorme, difficilmente raccontabile o riassumibile, c’è però la frase di un politico corso (da una decina d’anni autonomisti e indipendentisti hanno la maggioranza regionale) che ci sembra particolarmente significativa: “hanno ottenuto di più i giovani in 7 giorni di violenza che noi in 7 anni di contrattazioni”.

Le foto degli striscioni affissi a Cagliari (queste foto le abbiamo trovate sulla pagina Fb di Sardinnia Aresti).