Il 2 Giugno come di consueto è stata indetta una manifestazione da A’Foras, a nostro modesto parere ci sembra un’ottima scelta aver scartato la città a favore dei territori occupati dai militari.
Nonostante la data sia legata a una ricorrenza puramente simbolica, l’attualità dell’antimilitarismo, dell’opposizione alle guerre, della lotta contro l’occupazione militare della Sardegna e del mondo in generale è più forte che mai.
Le ultime settimane sono state catalizzate dall’ennesima pagina del conflitto israelo-palestinese, ma i teatri di guerra nel mondo sono sempre troppo numerosi, e per la maggior parte taciuti.

La nostra condizione di sardi ci rende maggiormente responsabili di fronte alle atrocità della guerra poiché abbiamo fra le più importanti palestre per le stragi a pochi chilometri da noi, palestre dove si esercitano tutti i peggiori eserciti del mondo, Israele compreso. Il 2 non dimentichiamocelo!

La crisi dei movimenti di lotta, la repressione sempre più incalzante e la pandemia hanno ulteriormente ridotto i momenti di aperta conflittualità contro le ingiustizie e gli sfruttatori, lasciandoci solo lo spazio dell’opinione, delle mere manifestazioni simboliche in piazze – a volte anche piene – dove la sterilità delle proposte è proporzionale alle urla e ai proclami lanciati dai microfoni.
La frustrazione di questi momenti va trasformata in rabbia e determinazione.
Gli ultimi dieci anni di lotte antimilitariste ci hanno dimostrato che fermare la macchina della guerra è possibile.
Proprio in questi giorni ricorre il decennale della lotta contro l’installazione di quattro radar militari sulla costa ovest, l’occupazione dei cantieri e la tenacia delle popolazioni locali riuscirono a far retrocedere le divise mimetiche dai loro progetti.
Tra il 2014 e il 2017 sono stati invasi i poligoni, bloccate o annullate esercitazioni, il nostro territorio è stato reso ostile ai militari e ai loro soci, è stata spostata nei sogni collettivi l’asticella del possibile.
E’ ora di riprendere il bandolo dell’intricata matassa di quella lotta, e pezzo dopo pezzo liberare la nostra terra dal peggior nemico che poteva capitarci.

Il 2 Giugno saremo in un posto che evoca bei ricordi, a Teulada il 3 novembre 2015 un corteo riuscì a bloccare la Trident Juncture un’enorme esercitazione NATO, non sappiamo come andrà, l’unico modo per scoprirlo è esserci.

RIPARTIAMO INSIEME DA DOVE CI SIAMO LASCIATI
CONTRO LE BASI AZIONE DIRETTA
TANTI MODI UN’UNICA LOTTA
PALESTINA LIBERA

La redazione di Maistrali