Pubblichiamo qui di seguito un contributo giuntoci da parte di un gruppo di insegnanti della Casa di reclusione di Massama (Oristano) in seguito al rischio chiusura dei corsi scolastici all’interno dell’istituto penitenziario. In varie forme – dal rifiuto delle misure alternative al blocco delle lezioni scolastiche – i detenuti hanno pagato più di altri il peso di questa situazione “emergenziale”. In questo caso sembra che l’amministrazione penitenziaria abbia colto la palla al balzo per tagliare da ciò che viene ritenuto “superfluo” ma che invece per la vita di un recluso può essere un buon modo per alleggerire il peso della detenzione.

Nel carcere di Oristano Massama erano attivi fino all’anno scorso due corsi di istruzione di secondo livello: l’AFM (ex ragioneria) e il liceo artistico. Ora rischiano di chiudere.

L’ufficio scolastico provinciale di Oristano ha deciso infatti di non confermare per l’anno scolastico 2021/2022 l’organico in servizio presso la scuola carceraria.

L’ufficio scolastico giustifica la sua decisione sulla base dell’incapacità dimostrata negli scorsi mesi da parte della direzione del carcere di assicurare il prosieguo dell’attività scolastica durante la pandemia. A pagarne le conseguenze saranno però i cittadini detenuti, a rischio di essere privati di un diritto che la Costituzione gli garantisce. Gli insegnanti della scuole carceraria si oppongono a questa decisione.

Qui di seguito l’appello condiviso dagli insegnanti delle sezioni carcerarie di Oristano-Massama e la comunicazione dell’USP di Oristano:

Al Direttore dell’ufficio scolastico regionale della Sardegna Dott.Feliziani Al Dirigente dell’ufficio scolastico provinciale di Oristano Dott.ssa Serra

Alla Dirigente scolastica dell’IIS Mossa di Oristano Dott.ssa Meloni Alla Dirigente scolastica del CPIA di Oristano Dott.ssa Feltrin Alla Dirigente scolastico dell’IIS De Castro di Oristano Dott. Tilocca

e p.c.

Al Direttore della casa di reclusione di Massama – Oristano Dott. Farci Al garante dei detenuti di Oristano Dott. Paolo Mocci

Al personale scolastico in servizio presso la casa circondariale di Oristano-Massama

Al Segretario regionale della FLC Sardegna Dott. Usai Al Segretario regionale della CISL Scuola Sardegna Dott.ssa Serra Al Segretario regionale della UIL Sardegna Dott. Corrias

Al Segretario provinciale della FLC di Oristano Dott. Cossu Al Segretario provinciale della CISL Scuola di Oristano Dott.ssa Serra Al Segretario provinciale della UIL di Oristano Dott. Pisu

Oggetto: Mancata autorizzazione dei percorsi di istruzione di secondo livello attivi nella casa circondariale di Oristano Massama per l’a.s. 2021/2022 – Rif. Comunicazione del Dirigente USP di Oristano del 31/3/2020 (allegato)

Dal principio dell’emergenza Covid-19, nel marzo 2020, l’attività dei percorsi di istruzione di secondo livello attivi nella casa circondariale di Oristano Massama è in pratica cessata. Ciò è accaduto perché la direzione del carcere non è mai stata in grado, da allora, di assumere le misure organizzative necessarie per permettere la ripresa dell’attività scolastica nel rispetto delle norme per la prevenzione del contagio, né in modalità telematica né in presenza, Oltre che per questa grave e sostanziale incapacità, la direzione del carcere si è distinta in questi mesi per una sconcertante mancanza di rispetto e di spirito di collaborazione nei confronti delle istituzioni scolastiche, come testimoniano l’assenza di puntualità nelle comunicazioni e un’iterata indisponibilità al confronto.

Questa situazione, puntualmente ricostruita nella comunicazione dell’USP di Oristano citata in oggetto, ha indotto lo stesso ufficio a non autorizzare per l’a.s. 2021/2022 i percorsi di istruzione di secondo livello nella casa circondariale di Oristano Massama. Gli insegnanti dei percorsi di istruzione degli adulti presso la casa circondariale di Oristano Massama esprimono la loro ferma contrarietà a questa decisione. Occorre infatti considerare che l’insegnamento nel contesto carcerario:

1) è un diritto costituzionale;

2) necessita di competenze professionali specifiche, in merito alle metodologie didattiche e alle modalità di relazione da adottare con studenti spesso fragili e costretti all’esperienza difficile della detenzione;

3) necessita di una costante e spesso tutt’altro che semplice interlocuzione con la direzione e il personale dell’istituto di reclusione, indispensabile per concordare modalità adeguate di svolgimento dell’attività scolastica;

4) si svolge secondo un ordinamento didattico differente rispetto ai corsi ordinari rivolti a studenti non adulti.

La continuità di servizio e un considerevole investimento in documentabili attività di formazione specifica, hanno permesso al personale di ruolo presso la sezione carceraria di acquisire le competenze professionali necessarie, insieme a un’approfondita conoscenza del peculiare contesto sociale e istituzionale. Sono punti di forza faticosamente raggiunti nel corso degli ultimi anni e che non sarebbero garantiti, né per il prossimo anno scolastico né per quelli a venire, da un corpo docente assunto, nella migliore delle ipotesi, tramite incarichi di insegnamento a tempo determinato. La decisione in oggetto comporterà dunque non solo una grave discontinuità didattica, ma un radicale ridimensionamento della capacità organizzativa e didattica indispensabile per il buon funzionamento dei corsi di istruzione nel contesto della casa di reclusione. Essa si configura perciò come una misura gravemente peggiorativa della proposta scolastica e lesiva del diritto allo studio dei cittadini detenuti.

L’eventualità, addotta a giustificazione della decisione in oggetto, che la direzione della casa di reclusione non si dimostri in grado di consentire l’avviamento dell’attività scolastica per l’a.s. 2021/2022, dovrebbe invece sollecitare un rinnovato impegno da parte di tutte le istituzioni coinvolte affinché possa essere scongiurata. In ogni caso essa non costituisce un motivo valido per la mancata autorizzazione dal momento che, come si è verificato nell’anno scolastico in corso, gli insegnanti che non potessero prestare servizio in carcere potranno tempestivamente essere impiegati nelle classi del diurno, senza comportare alcun spreco della risorsa pubblica.

Alla luce di queste considerazioni invitiamo i destinatari di questo appello e tutti gli interessati a partecipare a un momento di confronto il prossimo giovedì 15 aprile, alle ore 15, sulla piattaforma Meet (LINK di accesso alla riunione: https://meet.google.com/hxj-dbko-zmz ).

Gli insegnanti dei corsi di istruzione per adulti del carcere di Oristano-Massama