Senza ambizioni particolari, proviamo qui a fare il punto su cosa si muove intorno alla transizione energetica in questa estate sarda.

Negli ultimi mesi si sono scoperte alcune carte del gioco a cui Stato e multinazionali vorrebbero farci giocare, i progetti sono stati presentati nei comuni, i tecnici si sono palesati e gli operai in alcuni casi hanno iniziato a lavorare.

I due fronti più caldi sono in Marmilla e Parteolla.

In Marmilla due diversi progetti di campi eolici, che interessano i 5 diversi comuni della zona, hanno suscitato i primi moti di rabbia. Le amministrazioni – in particolare quella di Villanovaforru – si sono apertamente schierate contro, hanno organizzato diverse assemblee pubbliche necessarie a condividere le informazioni tecniche dei progetti e a fugare le confusioni e i falsi miti che continuano a diffondersi.

La reazione della popolazione è stata positiva, ampie partecipazioni e molta ostilità verso i progetti.

I motivi di tale ostilità sono da ricercare in vari aspetti: ve ne sono di natura economica, cioè di imposizione di una vocazione specifica e mal gradita di un territorio – la Marmilla – che vorrebbe provare a vivere di agricoltura e turismo, attività che mal si sposano con l’installazione di pale eoliche giganti. A questo si somma la spiacevole sensazione di subire l’ennesima violenza a casa propria senza essere stati tirati in ballo prima e senza alcuna previsione di ridistribuzione delle ricchezze prodotte (cioè che non è prevista la creazione di un indotto ne tanto meno degli sconti in bolletta), ma la sola e semplice creazione di energia che verrà immediatamente trasportata via e utilizzata altrove.

A oggi questi progetti sono più o meno fermi, più o meno nel senso che è stata installata solo una antenna anemometrica e il resto per adesso tace. Il comitato Su entu nostu è riuscito a organizzare una partecipata giornata di protesta contro quest’istallazione che però non è stato possibile impedire.

I sindaci dei paesi interessati si sono pubblicamente schierati contro e hanno formalmente chiesto alla Regione di fare ciò che è in suo potere per impedire l’avanzamento dei progetti.

I residenti della zona stanno cercando di coordinarsi per monitorare il territorio e per cercare di rendere il più complesse possibile le pratiche di esproprio dei terreni, da parte loro le aziende installatrici cercano invece di bypassare la fase dell’esproprio formulando proposte d’acquisto ai proprietari, che sembra vogliano rifiutarle.

A oggi la partita è ferma in questo punto, i comitati locali paiono determinati a organizzare una resistenza su vari livelli, anche se le maggiori speranze sono in questa fase rivolte alla Regione che potrebbe ancora dare parere negativo, complicando l’avanzamento tecnico-burocratico del tutto.

Situazione analoga si è sviluppata anche a Selargius. In questo caso il progetto è quello della cosiddetta ciabatta del sud Sardegna, cioè il Thyrrenian link. Parliamo della centrale di accumulo e trasformazione che dovrebbe sorgere nell’agro di Selargius e da cui dovrebbe partire un cavo sottomarino con destinazione Sicilia (precisamente Termini Imerese). Si tratta di una delle opere cardine della transizione energetica e non per caso è una delle prime su cui Terna sta notevolmente spingendo, il motivo è semplice: sarebbe inutile costruire l’infrastruttura di produzione energetica senza la certezza di avere quella di trasporto all’esterno dell’isola, è già questo spiega e svela molto della natura coloniale di tutto il progetto.

Qui le cose sono andate diversamente, Terna ha presentato il progetto all’ufficio tecnico del comune di Selargius, ha fatto una presentazione online alla cittadinanza (con sole tre persone collegate !!) e ottenuto l’appoggio del sindaco che ha nascosto anche al consiglio comunale l’avanzamento dell’iter, rendendosi quindi il miglior complice che Terna poteva desiderare.

Per fortuna un comitato e liberi cittadini hanno monitorato la situazione e sono intervenuti diverse settimane fa per svelare alla cittadinanza i dettagli del progetto e la complicità dell’amministrazione.

Si sta quindi muovendo con notevole dinamicità il comitato No Thyrrenian link, partecipando in massa ai consigli comunali e organizzando momenti di informazione in piazza.

Gli abitanti dell’agro selargino sono in buonissima parte contrari all’opera e non disponibili a cedere la terra di fronte alle offerte di Terna, a cui quindi si prospetta solo l’opzione degli espropri forzati, contro cui comunque si potranno organizzare varie efficaci forme di resistenza pratica e burocratica.

Si può forse azzardare che in questa fase il comitato selargino si stia prendendo il ruolo di motore dei vari comitati di difesa territoriale che si stanno attivando in tutta l’isola contro varie forme di speculazione territoriale, non solo energetica.

A questo proposito vale quindi la pena fare una veloce panoramica che vede da nord a sud un proliferare di momenti informativi e piccole forme di protesta sotto il comune denominatore della difesa del territorio.

E’ interessante vedere come in questa fase sia forte la determinazione, almeno negli intenti, di fermare i progetti devastanti. Saranno forse le recenti vergognose devastazioni stile Porto Conte ad Alghero (dove è stato estirpato dalle ruspe un ettaro di ginepri secolari per far posto a un albergo di lusso), o in più generale la violenza delle speculazioni imposte dall’esterno senza alcun rispetto delle esigenze locali.

Sabato scorso un’assemblea regionale si riunita a Tramatza per provare a fare il punto della situazione, la rivendicazione più sentita in questa fase è quella di mettere pressione al Consiglio regionale affinché prenda posizione contraria sui vari progetti (che a oggi sono decine e decine, e anzi un vero calcolo della quantità crediamo sia impossibile averlo).

Stamattina – martedì 8 – si è svolto un presidio sotto il palazzo regionale di Via Roma, hanno partecipato circa 100 persone.

Come spesso è accaduto nella calura agostana si giocano partite importanti, per fortuna a questo giro l’attenzione è alta e non passeranno in silenzio nefandezze varie.

Da settembre la partita potrebbe entrare nel vivo.