I mass media hanno appena pubblicato la notizia del trasferimento di Alfredo presso il carcere di Opera, a Milano. La pressione del garante dei detenuti nazionale e di quello di Sassari, unitisi al coro capeggiato dalla dottoressa Milia, ha avuto effetto.

E’ fondamentale però specificare che: IL TRASFERIMENTO NON CAMBIA NULLA, LO SCIOPERO DI ALFREDO VA AVANTI. Infatti l’unica differenza è che a Opera è presente un reparto ospedaliero all’interno del carcere e quindi è possibile prendersi cura di improvvisi aggravamenti.

Il regime di 41bis rimane, e probabilmente rimarrà, almeno stando alle dichiarazione del sottosegretario al Giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove «Per quanto riguarda l’aspetto politico non si arretra sul 41 bis, sull’ergastolo ostativo. Sono strumenti speciali per affrontare mafia e terrorismo anarchico. L’applicazione attiene alla magistratura, ma noi non la priveremo mai di questo strumento» e del sottosegretario all’Interno Emanuele Prisco «Le violenze non sono mai tollerate e certo non è questo il Governo che si fa intimidire da chi le commette. Con chi le anima non si tratta. Mi preme anche esprimere tutta la solidarietà nei confronti delle Istituzioni e delle persone oggetto di violenza da questa presunta e sempre più chiara rete anarchica e soprattutto alle forze dell’ordine. Mi auguro che venga confermato il carcere duro».

Oggi siamo a 103 giorni, le condizioni di Alfredo peggiorano ma lo spirito e la determinazione non mancano. Ieri c’è stato un presidio al carcere di Bancali, questa settimana sono previste altre iniziative di cui vi terremo aggiornati.