Il mercato autogestito compie 3 anni e cambia forma

In questi anni il mercato è stato uno strumento molto importante per intessere relazioni, complicità tra produttori e consumatori di diversi luoghi, complicità tra progetti in campagna e in città e anche per parlare delle lotte che attraversano la Sardegna.

Perché è nato?

Questo progetto si pone l’obiettivo di creare una forma di “mercato” slegato dalla Grande Distribuzione Organizzata (GDO) e dalle logiche di concorrenza speculativa, che sono a nostro avviso fra le principali cause dello sfruttamento, dell’omologazione dei consumi e dei gusti, e della creazione di un’economa a scapito dei piccoli produttori locali. A questo va aggiunto che in nome della produzione l’ambiente in cui viviamo viene depredato, devastato e inquinato.

L’idea è nata dopo un’esperienza di lotta vissuta, seppur breve. Il Febbraio 2019 fu caratterizzato dalla “guerra del latte”, migliaia di pastori e solidali si riversarono per le strade della Sardegna per cercare di bloccare i profitti di chi impedisce loro di vivere del proprio lavoro, rendendoli dipendenti.

Quel mese di lotta mise in evidenza la contraddizione delle economie neoliberiste che fagocitano e eliminano le economie interne, e ci permise anche di stringere dei legami, di rafforzare e condividere l’ idea secondo la quale all’attacco all’industriale, è necessario affiancare una pratica di mercato e scambio che riesca a liberarci dal ricatto che ci viene imposto dalla GDO e dall’economia capitalista.

Mercato e solidarietà

Per noi è fondamentale che solidarietà&complicità possano trovare forme di ogni tipo, questo ne è per noi un esempio: consumare prodotti buoni e sani a un prezzo giusto, sostenendo chi sceglie delle vie alternative all’economia su grande scala, costruendo un percorso verso l’autogestione e sentendosi complici di chi sceglie di lottare per liberarsi dal giogo di questo sistema sfruttatore. Quest’ultimo è un aspetto che rende il Mercato non solo un momento vendo/compro/scambio, ma anche una realtà e una rete di persone che trovano il proprio modo di portare solidarietà in tanti ambiti diversi, come è stato per i processi dei pastori, per i 5 compagni indagati per 270 bis, tramite “aggiudu torrau” per alcune sventure private o per le difficoltà del lockdown, per tirare su dei soldi per la Cassa Antirepressione Sarda (che si occupa di detenuti/e) o per rilanciare i cortei contro l’occupazione militare della nostra terra.

Organizzazione

Questi 3 anni di esperienza ci hanno fatto riflettere sulla crescita che un progetto come quello del mercato può avere. Le mura dell’Officina Autogestita Kasteddu, non sono più adatte e sufficienti contenere quello che si è creato e le prospettive non possono dipendere solo da quell’appuntamento mensile. Vogliamo perciò che l’autogestione, l’autodeterminazione e la riappropriazione dei territori valori fondamentali del mercato, possano realmente diffondersi.

Vorremmo che il mercato non sia più riconosciuto come solo quello che si fa in officina l’ultimo lunedì del mese. Crediamo che si sia creata una realtà abbastanza forte e matura da potersi diffondere tramite iniziative anche nei territori da cui provengono i partecipanti.

L’idea è quindi di organizzarsi in nodi territoriali, dotati massima libertà di organizzare iniziative autogestite legate al mercato e all’organizzazione e diffusione di questo progetto, così da renderlo più capillare possibile e avere la forza di un’intera rete di territori diversi.

Uscire quindi dalla città e proporre questo tipo di iniziative, legate alle produzioni, alla cura del territorio e all’autodeterminazione in altri luoghi.Ogni gruppo sarà quindi libero di proporre iniziative (che possono essere un mercato autogestito, un pranzo sociale, un concerto, dei lavori collettivi ecc) e usare la chat per pubblicizzarle, potendo contare sui partecipanti interessati per far si che l’iniziativa vada al meglio. Chiaramente chi organizza deciderà logisticamente come creare l’iniziativa, e quando serve chiederà una mano e un sostegno.Vogliamo per questo che il mercato non sia più “timido”, e riesca anche a crescere, che diventi un’organizzazione e non più un progetto. Per fare ciò serve l’impegno, anche minimo, di tutti e tutte i partecipanti, e chiediamo quindi di far girare la voce dell’esistenza del mercato autogestito, di pubblicizzare le iniziative che creerà, di autogestirci tutti nell’utilizzo della chat, laddove è preferibile evitare discussioni assurde, evitare il pubblicizzare cose che non hanno riferimenti ai contenuti del mercato ecc.Per finire, sappiamo bene che esistono altri tipi di “mercatini autogestiti” nei nostri territori e ci piacerebbe riuscire a convivere e far si che mercati come questo possano estendersi e moltiplicarsi il più possibile.

Autodeterminazione

La Sardegna è vissuta anche da persone che vogliono lottare per renderla libera dallo sfruttamento di cui è dipendente: politico, turistico, energetico, militare ecc e non ultimo della produzione alimentare. Ci aspettiamo quindi che il Mercato possa diventare una rete solidale al suo interno e al suo esterno, dove si abbracci l’idea pratica che per liberarsi non c’è da aspettare nessuno che risolva i nostri problemi, ma autodeterminarsi, in tutti gli aspetti della vita.

Kontra sa prepotenzia de su Stadu feus kumenti s’ortigu

Ci vediamo al prossimo mercato autogestito in Officina il 7 Novembre alle ore 18 per l’acquisto dei prodotti e l’aperitivo!

A Dicembre il mercato si svolgerà il 5 Dicembre! Vi terremo aggiornati/e!