Il 20 Ottobre, presso il tribunale di sorveglianza di Sassari, nel corso di una udienza riguardante il sequestro della corrispondenza, l’anarchico Alfredo Cospito ha dichiarato l’inizio di uno sciopero della fame contro il regime detentivo di 41 bis in cui è stato
trasferito il 5 maggio. Siamo al suo fianco, perché sappiamo che il 41 bis è uno degli strumenti di tortura più affinati di cui lo Stato si è dotato nel suo intento repressivo. Perché non bisogna lasciare solo chi decide di non subire passivamente la detenzione e di mettere in gioco la propria vita pur di mettere in discussione la brutalità dello Stato. Siamo al suo fianco perché sappiamo che il suo sciopero ci parla di un problema più ampio, quello che vede la nostra terra utilizzata dallo Stato per stipare centinaia di detenuti nelle sezioni speciali, isolandoli dalla loro famiglia con l’intento di spezzare ogni legame umano di amicizia e solidarietà.