Riceviamo e pubblichiamo

La settimana scorsa sono stati lasciati, davanti ai comuni di Gonnesa, Iglesias, Carbonia e in piazza a Bacu Abis, dei finti sacchi della discarica di Serra Scireddus, situata nel territorio tra Gonnesa e Carbonia.

https://www.unionesarda.it/articolo/news-sardegna/cagliari/2021/02/02/spediti-nell-isola-11-000-tir-di-veleni-stranieri-136-1111008.html

Il motivo di questa azione simbolica è mettere in risalto la logica di sfruttamento, devastazione e inquinamento che viene imposta in Sardegna dai poteri locali, italiani e internazionali e identificare le istituzioni complici.
Le discariche – riconosciute e non – sono centinaia, quella di Serra Scireddus è solo una delle tante colme di rifiuti pericolosi, tra l’altro non sardi.
L’àttività industriale e quella militare creano e alimentano discariche ogni giorno. Questa azione è un tentativo di mettere in discussione non solo l’esistenza stessa delle discariche ma, ovviamente, anche il sistema economico che le rende necessarie.
Tra qualche mese sapremo se la Sardegna diventerà la sede della più pericolosa discarica di tutto lo Stato Italiano, venendo scelta come sito unico per le scorie nucleari.
Dobbiamo lottare perché questo non accada e perché scorie e rifiuti pericolosi non vengano più prodotti.
Difendere la Sardegna dalle nocività è sempre più necessario, renderla libera da ingerenze e imposizioni anche.
Per l’autodeterminazione delle nostre vite e dei territori.

SARDINNIA ARESTI