Riceviamo e pubblichiamo:

“Stamattina, 3 dicembre 2020, a Cagliari è stata eseguita a casa di un compagno una perquisizione richiesta dal pm Guido Pani. Inserita all’interno dell’operazione Lince, che ricordiamo include 45 indagati di cui 5 con l’accusa di 270bis, ha portato al sequestro di una lettera inviata dal compagno a un altro compagno tuttora recluso al carcere di Uta.
Particolare il fatto che la lettera fosse già stata sequestrata nel febbraio 2019 al suo arrivo in carcere, e successivamente dissequestrata dopo un riesame. Inoltre è anche insolito il fatto che una perquisizione venga effettuata a più di un anno dalla chiusura dell’indagine nella quale viene inclusa, ma ormai non ci stupisce più nulla.
E’ la seconda perquisizione effettuata a Cagliari nelle ultime settimane, a un mese e mezzo dall’inizio del processo per l’operazione Lince, la prima udienza è il 27 gennaio, queste perquisizioni suonano più che altro come intimidazioni. Starà a noi dimostrare che così non è.
Kuntra sa prepotentzia de s’istadu feus kumente s’ortigu.

La perquisizione dell’altro giorno è stata inclusa nell’operazione Lince nonostante le indagini siano chiuse da più di un anno. In questa indagine sono stati inclusi 45 fra antimilitaristi e antimilitariste, per le lotte fra il 2014 e il 2017. Per 5 di essi è stato scomodato il reato di associazione sovversiva con finalità di terrorismo ed eversione dell’ordine democratico, e successivamente è stata anche richiesta la misura della Sorveglianza speciale. Gli altri reati contestati sono principalmente danneggiamenti, resistenze e interruzioni delle attività militari. Il processo inizierà il 27 gennaio, per chi volesse approfondire consigliamo la lettura di alcune “riflessioni a margine dell’operazione Lince” pubblicate lo scorso gennaio in occasione della Fiera dell’editoria sovversiva.

Versione scaricabile: Riflessioni a margine dell’operazione Lince