E’ stato creato un canale Telegram che si presenta così:

Ciao a tutte e tutti. Questo canale nasce con lo scopo di raccogliere dei materiali informativi e di approfondimento su tematiche che interessano a vario titolo il territorio del Sulcis – Iglesiente. Verranno anche pubblicate iniziative e appuntamenti, di lotta o connessi a temi di rilevanza territoriale e sociale. “

Stamattina diversi paesi della zona si sono svegliati con dei manifesti affissi sui muri che pongono una domanda abbastanza chiara: COME LO CHIAMATE QUESTO? Il riferimento è al tipo di sfruttamento che da decenni, ma forse in realtà molto di più, grava su questo territorio, ma più in generale su tutta l’isola.

In questi mesi il sud-ovest sardo, tanto per cambiare, è al centro di mire speculative in particolar modo per quello che riguarda la transizione energetica e la presunta riconversione di alcuni stabilimenti del polo di Portovesme.

Le prospettive sono fosche, il ricatto del lavoro è sempre lì a far prendere in considerazione delle proposte che se non fossimo la provincia più povera dello Stato italiano non verrebbero neanche valutate, ma purtroppo la situazione è questa.

Il problema che ci si pone davanti è storico, ma non è la prima volta che si palesa.

Cedere al ricatto lavorativo, di posti di lavoro provenienti da chissà dove, per produrre ricchezza che sistematicamente viene drenata via compromettendo definitivamente il territorio? O dire finalmente basta alle varie multinazionali come Alcoa, Enel, Glencore e tutte quelle dell’energia verde e provare a immaginare qualcosa di diverso?

Ovviamente ci rendiamo conto che non sia facile far questo, ma non è facile nemmeno vivere in queste condizioni, e i dati sull’emigrazione (in particolare quella giovanile ) lo dimostrano, il Sulcis-Iglesiente si sta preoccupantemente spopolando, e nei prossimi anni andrà sempre peggio.

Nei prossimi 5 anni dovrebbe chiudere, o ridimensionarsi anche la centrale dell’Enel Grazia Deledda, e sarà un’altra falciata ai cosiddetti posti fissi, e quindi un’altra occasione per chi propone stipendi in cambio di attività tendenzialmente nocive e totalmente sconnesse dal territorio.

Soluzioni facili non ci sono, ma forse già impedire che la situazioni degeneri ulteriormente (con selve di pale eoliche, campi fotovoltaici e discariche) potrebbe essere un ottimo risultato.

La domanda posta nei manifesti non è di natura esclusivamente retorica, ma di una genuina ricerca di una consapevolezza diffusa, che ci permetta di riconoscere con lo stesso nome le forme di sfruttamento che ci impediscono di vivere bene e di avere delle prospettive serene per noi e per le prossime generazioni.

L’idea del canale Telegram è quella di aggregarsi, di conoscerci, di condividere notizie e appuntamenti con la speranza di poter condividere qualcosa di più.

Questo è il link per l’accesso al canale: https://t.me/sulcis_iglesiente_ribelle

Fatelo girare e unitevi.

Questo il manifesto affiso nei paesi