Arriva la notizia della candidatura della ex rettrice Maria Del Zompo al Senato per il Partito Democratico. Viene annunciata come un importante svolta, data la quantità di donne candidate con il PD e per il ruolo rivestito da alcune nell’università e nella ricerca.

Ora che il dibattito pubblico e lo scontro elettorale si sono ridotti a un battibecco tra il PD e Fratelli d’Italia, è importante non dimenticare che responsabilità hanno gli individui che si candidano con il partito che si vorrebbe definire “antifascista”, ovviamente solo quando le elezioni si avvicinano.

La Del Zompo è ovviamente molto nota a Cagliari, non solo perché è stata rettrice per 6 anni, ma anche per le sue posizioni definite “progressiste” riguardo l’accesso all’università per tutti e il sostegno dato, in particolare alle studentesse, per l’accesso alle facoltà STEM. Questo punto viene ovviamente ripreso nel programma del PD e potrebbe sembrare innocuo e condivisibile, ma a che prezzo?

L’Università di Cagliari ha visto un decollo delle sue facoltà scientifiche durante il rettorato della Del Zompo che non ha lesinato accordi a destra e a manca pur di avere un sostegno economico nella ricerca da propagandare come importante avanzamento per la ricerca isolana.

A titolo d’esempio si può citare la collaborazione tra Amazon e UniCa, con delle borse di studio per le studentesse entrate nelle facoltà scientifiche. Ma tali sostegni non sputano in faccia solo ai tanti lavoratori e lavoratrici sfruttate da Amazon, la Del Zompo è andata ben oltre, facendo impallidire una tale schifezza che poco ha a che fare con lo studio e molto con i soldi.

La rettrice ha iniziato sin da subito a rafforzare il rapporto con i militari per quanto riguarda la formazione dei medici militari e per la ricerca a uso duale (civile e militare). Quest’ultima ha trovato il trampolino di lancio attraverso il Distretto Aero-Spaziale Sardo (DASS) diretto dal barone di ingegneria Cao. Oltre una sperimentazione che viene presentata, in modo affascinante, come l’avanzamento umano nella scoperta dello spazio, abbiamo la meno affascinante ma molto più reale sperimentazione di armi letali quali droni, missili da guerra, etc, alcuni di questi utilizzati senza remore da Israele contro la popolazione palestinese.

Come se non bastasse la rettrice ha mostrato un grande impegno nel siglare accordi con università o centri di ricerca israeliani mettendo da parte qualunque problematica etica di fronte a una collaborazione esplicita con uno stato genocida. Certo è che la Del Zompo agisce in conformità alla maggior parte dei rettori italiani che hanno rafforzato ugualmente i rapporti con Israele e l’impegno universitario nella ricerca militare. Ovviamente l’università non è un istituzione neutra ai progetti politici dei nostri governanti e ha dirottato i propri investimenti e interessi in accordo con le scelte dello stato. Comunque rimane una responsabilità personale della rettrice che non ha mai messo in discussione tali scelte nonostante le varie dimostrazioni di protesta che si sono succedute negli anni.

Per chi credesse ancora al programma del PD e a una differenza qualitativa con i programmi dei partiti di destra, ebbene si può constatare che il PD ha tanto a cuore i temi LGBTQ quanto poco gli importa dei massacri operati oltre il Mediterraneo.

La facciata democratica e progressista cade mostrando posizioni ipocrite e reazionarie verso qualunque cosa metta in discussione la loro legittimità.

La Del Zompo ha mostrato molte volte il suo rapporto stretto con la questura che si palesava a suon di denunce e processi per chiunque criticasse le collaborazioni tra università e militari.

Nel 2017 ci fu una contestazione di un convegno sull’ambiente, tenuto in Cittadella con la Marina Militare e la Saras, che portò in seguito alle condanne per gli antimilitaristi che protestavano.

Inoltre la rettrice ha il primato di aver introdotto i blindati antisommossa all’università, fatto eccezionale e gravissimo, per sgomberare il Centro Studi autogestito sito in un magazzino occupato.

Come se non bastasse alcuni di quelli che parteciparono all’esperienza del Centro Studi si sono visti notificare delle denunce per violenza aggravata in concorso riguardo a un alterco con le guardie che tentavano di bloccare la porta del Centro Studi. Dalle carte emergono le continue richieste di intervento da parte della Del Zompo, che denunciava al capo della Digos “il clima di violenza diffusa” causato dagli studenti del CUA.

Ci sarebbero molti altri episodi da citare che mostrano l’unione tra ricerca, militarismo e repressione, che esso si esprima nelle divise italiane o in quelle israeliane, è chiaro a quale tipo di sviluppo tenda l’Università di Cagliari. Gli accordi con le università israeliane non sono state messe in discussione neanche dall’attuale rettore Mola, dimostrando come sia una tensione condivisa propria della progettualità degli investimenti universitari.

La presenza della Del Zompo in un partito guerrafondaio e rappresentante delle volontà padronali italiane, si inserisce perfettamente nel programma per le elezioni di Settembre. Se si va oltre i comizi e i litigi televisivi, è palese come la maschera cada, mostrandosi per quello che rappresenta: gli interessi di classe dei padroni e di chi si arricchisce con la guerra, tale e quale alla destra o molto peggio.