Poco tempo fa ci è giunta una lettera da Uta, è interessante perchè non si concentra solo su alcuni aspetti della vita carceraria, ma segnala numerosi problemi in diversi ambiti. Non possiamo che diffonderla per far conoscere a quante più persone possibili la realtà dietro le sbarre.

Mi chiamo C. G., detenuto presso la C.C di Uta-Cagliari,

Le segnalo la situazione logistica del carcere di Uta su cui gravano ancora rinvii a giudizio per gli sprechi sulla costruzione ciò non mi dovrebbe riguardare, se non fosse che le finestre e i vasistas sono privi di guarnizioni o le hanno, ma ormai cotte dal sole e pertanto i detenuti sono esposti agli spifferi d’ aria e secondo la forza del vento e della sua direzione la pioggia entra nella cella. Gli scuri presenti nelle finestre delle celle sono tutti fuori squadra. Le segnalo che il centro clinico è privo di finestre ha solo vasistas senza scuri, anzi è una gara tra i detenuti e gli agenti per il metti e togli le pagine del giornale dai vetri. Quando l’ aria che attraversa i vasistas è eccessiva agli stessi vengono bloccati i battenti (cella 2 ), il che non blocca gli spifferi ma non permette nemmeno un ricambio d’ aria, cosa indicata col Covid, e la loro aperture e chiusura mette a rischio gli stessi carcerati degenti con varie patologie di età media oltre i 50 anni che devono fare il sali scendi dagli sgabelli o l’ uso con perizia dello spazzolone lava pavimenti.

Infine un breve accenno all’area trattamentale che ha visto l’abolizione della sala dove il precedente Direttore Dott. Pala aveva messo 10 desktop alcuni collegati in rete interna e una lavagna elettronica che poteva fungere anche da scanner, probabilmente preparata per dei corsi di costruzione di siti web ed altro, attualissimi per un eventuale lavoro dopo il fine pena. Ora con il Covid tutte le attività sono sospese, rimane solo un’ ora il venerdi per la nostra sezione di poter frequentare la biblioteca che era anche un’ottima sala lettura (art. 21 del D.P.R 30 giugno 2000 n. 230). Non parlo della non applicazione delle tante circolari dell’ Amministrazione Centrale riguardanti l’ accesso ai siti internet autorizzati o la disapplicazione della stessa circolare interna del Direttore del 16 aprile 2019 riguardante le stampanti e lo scanner nelle sale di socialità.

Taccio sulla non applicazione del D.P.R 30 giugno 2000 n.230 art 12 Controllo sul trattamento alimentare e sui prezzi dei generi venduti nell’ istituto. Che dire sull’ art 75 che recita “Ciò deve avvenire con colloqui individuali, che devono essere particolarmente frequenti per il direttore”. Elimino frequenti ma sarebbe buono che almeno abbiano una programmazione periodica ben determinata. L’uso, con il sistema dei detenuti in alta sorveglianza, degli spazi all’aperto per l’ora d’aria non è possibile per le persone anziane o detenuti con patologie ossee in quanto le aree sono privi di sedili dove potersi riposare di tanto in tanto. Sarebbe bello se venisse applicato per il rispetto della persona umana il terzo comma dell’ art. 70 del D.P.R 30 giugno 2000 n.230.

La mia lettera per sottolineare lo stato di disagio che si crea nei detenuti con la magistratura di sorveglianza formata da quattro magistrati per un totale di circa 1000 detenuti tra Uta, Oristano, Isili, Is Arenas, che diviso quattro danno un carico di 250 detenuti a magistrato da cui è facile che solo il 30% di questi producano atti da considerare in 75 atti annui e se fossero anche il 50% non giustificherebbero i ritardi con cui vengano date le risposte. Cito per esempio alcune medie:

-Liberazione anticipata media 35 giorni per la decisione

-Permesso premio 5 mesi

-Affidamento domiciliare 6 mesi

-Colloquio magistrato 2 mesi

-Eventuali ricorsi al Tribunale di Sorveglianza 6 mesi, non parlo dell’ eventualità ricorso Cassazione.

Inoltre al disagio che C.C di Uta (CA) non ha un Garante dei Detenuti come pure la stessa Regione, mentre il garante è presente alle C.C di Sassari, Tempio, Nuoro e Oristano. Ne deduco che i Magistrati di Sorveglianza di Cagliari non possono giustificarsi per il carico di lavoro ma semmai sono evidentemente contrari alle misure alternative anche quando vi sono i presupposti e quando si tratta di un 609 o di un 572 sono contrari a prescindere, lo dimostra la strategia della dilazione dei tempi che colpiscono direttamente i diritti del detenuto, spegnendo ogni speranza e attuando una vendetta sociale contraria ai dettami costituzionali e alla civiltà.

Il sopravvitto è contingentato, per esempio se voglio l’ acqua minerale ne posso acquistare massimo quattro confezioni a 2,45 euro cad., questo è un bene necessario in quanto la stessa ASL ha rilevato che l’ acqua è di colore scuro o quantomeno torbido, ma i detenuti privi di mezzi sono obbligati a berla. Non capisco perchè nell’ istituto non si possa acquistare la farina per pizza e il lievito, in molti altri istituti è consentito. Infine in elenco c’era il Sole 24 ore ma considerato che l’ edicolante non lo forniva, l’hanno cancellato dall’elenco anzichè cambiare edicolante, per cui non si ha la possibilità di acquistare e leggere un giornale economico (Il Sole 24 ore, Italia Oggi, Milano Finanza).

Non vengono mai consegnate le ricevute dei telegrammi e delle raccomandate che l’ufficio conto correnti spedisce mediamente dopo tre quattro giorni alla faccia della loro urgenza e tantomeno gli scontrini degli acquisti dei medicinali che accettando il codice fiscale potrebbero essere scaricabili automaticamente sul 730 dell’ agenzia dell’ entrate, ma non viene nemmeno fornito la distinta della spesa settimanale che va firmata e riconsegnata allo spesino. Non vengono consegnate i CD allegati alle riviste o ai testi, vengono fermati in casellario ma se fosse un motivo di sicurezza dovrebbero controllarli e consegnarli ai detenuti che li hanno pagati. Concetto di sicurezza strano, si permette la bomboletta di gas di euro 1,89 cad. per il fornello, ma si lasciano in magazzino, con argomentazioni strane che potrebbero essere superate con il semplice prolungamento sotto traccia delle attuali prese elettriche, le piastre ad induzione magari a rovinarsi creando un grave danno erariale, che pare non interessi a nessuno.

UTA  2021

PS. Piove anche dietro l’altare della chiesa.

Il teatro è chiuso per la scarsa acustica.

Non parlo del cibo in particolare al secondo piatto sotto le quantità tabellari ( pari a circa 25 gr. grammo poco di piu o poco di meno).

L’acqua calda per le docce di cui sono dotate le celle è erogata centralmente ad orario quando sui tetti sono installati pannelli solari sempre che si faccia la manutenzione e siano funzionanti.

Prenotare i colloqui pressoché impossibile bisogna trascorrere intere giornate attaccati al telefono.

Allego anche un reclamo al sig. Magistrato di Sorveglianza datato 21-03-2020 senza risposta.

Negli spazi dedicati ad orto potrebbe sorgere un campo di basket e di tennis a tutela del diritto alla dignità e riservatezza diritti inviolabili dell’ uomo.

Dulcis in fundo il montacarichi è usato per l’ immondezza e per i carrelli porta vito nonché gli ammalati in barella tutto alla faccia della più richiamata igiene per il covid