LUNEDI’ PRIMO NOVEMBRE
MANIFESTAZIONE ALLA BASE DI TEULADA DURANTE ESERCITAZIONE A FUOCO
CONCENTRAMENTO AL PORTO DI TEULADA ALLE 11, PARTENZA IN BUS E MACCHINATA DA PIAZZA TRENTO H 8:30

Di seguito la chiamata dell’evento:

In Sardegna dal 1° Ottobre è caduta una pioggia di fuoco nei poligoni militari. Come ogni anno per 9 mesi il rombo dei caccia, il boato delle bombe, il passaggio di truppe e mezzi corazzati saranno la normalità per un territorio che da più di 70 anni subisce un occupazione ingiusta e lesiva del territorio, della società e dell’economia sarda.
Più del 60% del demanio militare italiano si trova in Sardegna, in una terra dove risiede il 2,4% della popolazione dello Stato e che equivale al 8% del suolo italiano. Se tutto il territorio italiano detenesse la stessa percentuale occupata, alcune regioni scomparirebbero completamente dalla cartina. Solo l’estensione del poligono di Teulada equivale all’area metropolitana di Cagliari. Numeri vertiginosi che vengono accompagnati da una narrazione militarista che vorrebbe legittimare la presenza e l’occupazione militare, attribuendole dei paradossali meriti di salvaguardia del territorio e volano economico, a discapito di sardi e sarde. Lavoro, salute e ambiente sono i cavalli di battaglia con i quali generali e vertici delle forze armate fanno sfilate tra video e pagine dei media, nelle scuole e nelle università o nei salotti della politica isolana.
Il 2 giugno siamo entrati nella base militare di Teulada ed è bastato avanzare di pochi metri nella spiaggia, aperta alla popolazione nella stagione estiva dopo la “bonifica” , posta sotto servitù militare, per trovare bossoli, munizioni, cartucce, plastica di vario genere, compresi alcuni relitti con decenni alle spalle. “I militari tutelano la salute, paesaggio, il territorio e bonificano”, ci hanno detto. Noi non ci crediamo.
Per questo invitiamo ogni persona, associazione, sigla o organizzazione che volesse partecipare il 1° novembre alla base di Teulada, a sottoscrivere questo documento e divulgarlo. Proponiamo in quella giornata di portare l’attrezzatura per inchiestare attraverso foto e video lo stato della spiaggia e delle zone limitrofe al poligono militare, garantendo, per chi ha avesse difficoltà a intraprendere il percorso tra i sentieri, uno spazio nel quale poter manifestare ed esprimersi. Vogliamo renderci conto dell’inferno che piove sulla nostra isola e stracciare questa falsa narrazione di bonifica e tutela del territorio. Nel calendario delle esercitazioni militari il 1° novembre è segnato come una giornata di fuoco, noi vogliamo essere lì davanti a vedere con i nostri occhi cosa succede dietro le reti invalicabili che recintano larghe parti della nostra isola. Vogliamo esserci durante le picchiate degli aerei, gli scoppi degli ordigni e il fumo che si alza dalla macchia. Conteremo nuovi morti per inquinamento, tra militari e civili, conteremo ancora ettari non più bonificabili chissà per quanti decenni.

CHIEDIAMO:
_ La moratoria immediata delle esercitazioni militari in Sardegna
_ La chiusura dei poligoni e la bonifica integrale degli spazi utilizzati
_Lo stop degli accordi tra le Università sarde le forze armate e le industrie belliche
_La restituzione dei territori sotto vincolo militare alla popolazione
_L’investimento immediato dei soldi risparmiati nella sanità pubblica
_Reale monitoramento della situazione ambientale e sanitaria del nostro territorio
L’invito è esteso a tutte le persone, associazioni, i gruppi e le sensibilità ambientaliste e che lottano per la tutela del territorio e la sanità pubblica. Cercheremo di organizzare gli spostamenti in maniera coordinata da tutte le parti dell’isola e di fare in modo che ogni persona, associazione, gruppo e organizzazione possa mobilitarsi secondo proprie possibilità e sensibilità in quella giornata.

A FORAS CONTRA A S’OCUPATZIONE MILITARE DE SA SARDIGNA
FRIDAYS FOR FUTURE SARDEGNA