Approfittiamo dell’inizio della principale esercitazione militare dell’anno – denominata “mare aperto” – per riprendere a parlare di esercitazioni militari in Sardegna e per cercare ricostruire lentamente un quadro il più dettagliato possibile sull’attività addestrativa e non, dei militari in Sardegna.

Stamattina la sottosegrataria della Difesa Pucciarelli ha accolto sulla spiaggia di Teulada lo sbarco dei mezzi anfibi della Brigata marina San marco, che con i loro cingolati hanno solcato le sabbie bianchissime di Cala Zafferano, al largo 21 unità navali e 3 sommergibili giocavano a fare la guerra nel nostro mare.

L’esercitazione mare aperto, iniziata lo scorso 4 ottobre da oggi ha coinvolto anche la Sardegna, andranno avanti per tutto il mese, coinvolgendo l’aeroporto di Decimomannu (nell’esercitazione sono coinvolti decine di aerei e una decina scarsa di elicotteri, tra cui due da guerra).

Lo scopo di questa esercitazione è svelato dalle dichiarazioni della Pucciarelli: “Stamane, nel poligono sardo di Capo Teulada, ho assistito ad un’operazione di sbarco anfibio – strategica opzione d’intervento che colloca la nostra Marina e l’Italia in un novero ristretto di Nazioni con analoga componente di nicchia – garantita dalla sinergia tra le capacità del dispositivo aeronavale e quelle della Brigata Marina San Marco, intimamente legate e compenetrate nel dominio delle operazioni marittime e quest’anno in certificazione a standard NATO per assumere il ruolo di componente anfibia della forza di risposta rapida dell’Alleanza nel 2022 (Nato Response Force – NRF 2022). In questa attività ho apprezzando la straordinaria professionalità dei nostri marinai con ‘le Stellette’, chiamati a condurre esercitazioni con gradi di difficoltà sempre più elevati, necessari per rispondere a scenari caratterizzati da tensioni, rischi e minacce crescenti in numero, tipologia, complessità, interrelazione dei fenomeni e sovente scarsa prevedibilità evolutiva, soprattutto per ciò che riguarda la dimensione marittima, storico Global Common nello sviluppo dell’umanità ed oggi fulcro di una rinnovata e ancor più vitale centralità per le prospettive di sviluppo sostenibile e prosperità inclusiva su scala globale” .

A parte la consueta sviolinata riservata alle divise, spicca nella dichiarazione la frase: “assumere il ruolo di componente anfibia della forza di risposta rapida dell’Alleanza nel 2022”. Le forze di risposta rapida sono dei reparti interforze, che creano quindi un contingente internazionale, che ha il ruolo di gendarme in giro nel mondo. Queste forze sono cioè scelte e addestrate per intervenire in casi di “grave necessità” in qualsiasi contesto mondiale lo renda necessario. Attualmente potrebbero essere inviate ad esempio in un contesto come quello afghano, ma in passato sono state usate anche per proteggere interessi privati come le estrazioni di petrolio, miniere, costruzioni di dighe, confini e via dicendo.

L’aspetto rilevante e rivelante di questa notizia – che ovviamente non stupisce – è che la Sardegna rimane al centro delle attività militari dei contingenti Nato, e mantiene anche il suo ruolo nello scacchiere geopolitico mondiale in quanto sede di addestramento.

In un articolo pubblicato ieri parlavamo dell’ennesimo investimento privato all’interno del PISQ (26 milioni di euro) che coltiva sempre più la vocazione di sperimentazione privata e di digitalizzazione delle attività svolte al suo interno. Teulada invece conferma un’attività di tipo “tradizionale” fatta di mimetiche piuttosto che camici.

Anche a Decimomannu si prospettano grandi investimenti, la Luftwaffe che solo pochi anni fa aveva finalmente detto auf wiedersehen, è tornata con sonanti milioni da spendere per ammodernare l’aeroporto.

Il quadro che abbiamo davanti è quindi peggiore che mai, l’occupazione militare della Sardegna è in piena espansione, dai camion che sfrecciano sulla 131 ai razzi di Torre Murtas non c’è tregua o pandemia per la guerra.

Ci piacerebbe riprendere un lavoro interrotto qualche tempo fa di monitoraggio delle attività militari sull’isola, dai poligoni ai porti, dagli aeroporti alle scuole. Per far questo vi chiediamo un aiuto, se trovate articoli o documenti, se fate foto o video, se origliate un informazione al bar o la scovate in internet mandateci tutto alla mail: maistrali@autistici.org